La sinistra si può battere. Perchè l’Emilia-Romagna ha bisogno assoluto di un cambio di passo. L’esempio da seguire? Forlì, dove l’attuale sindaco Gian Luca Zattini – un civico – ha ottenuto poco più di un mese fa il secondo mandato alle urne, al primo turno; città dove il centrodestra governa da 5 anni (e saranno 10) dopo un dominio del centrosinistra durato 49 anni. Ha le idee chiare Elena Ugolini, candidata civica ma in odore di diventare il volto ufficiale del centrodestra emiliano romagnolo per la scalata allo scranno più alto di viale Aldo Moro. Le elezioni regionali, sappiamo da una settimana, sono in programma domenica 17 e lunedì 18 novembre, tra quattro mesi; il competitor del campo avverso c’è già, il dem Michele De Pascale. Già stasera quello della Ugolini protrebbe diventare un nome ufficiale: alle 21 infatti la professoressa ha fissato un appuntamento con sostenitori e amici a villa Zarri a Castel Maggiore. L’evento sarà proprio l’occasione, in attesa dell’imminente ok dei partiti, per parlare di temi come sanità e alluvione, decisivi per la corsa in Regione. Dunque, non un evento di apertura della campagna elettorale, ma certo un’occasione per parlare alla propria area politica di riferimento. Come d’altronde, lo avete sentito, ha iniziato a fare De Pascale, principale avversario. E per cominciare a smarcarsi dal sindaco di Ravenna, ieri sera la Ugolini ha scelto il palco del primo cittadino di Forlì per mettere in campo un’altra visione di amministrazione. L’attuale non ha funzionato – ha detto – “dal dissesto idrogeologico a un sistema sanitario dove gli operatori e i professionisti sono stati abbandonati a loro stessi, passando per una necessaria nuova visione del mondo dell’agricoltura”. “La Regione – continua Ugolini – necessita di un cambio di passo, all’insegna della democrazia e della coprogettazione, senza guardare alla tessera che le persone hanno in tasca”
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