La voce girava da tempo. Che il termine massimo per le faccende ordinarie affidate ad interim alla vice presidente di viale Aldo Moro, Irene Priolo, fosse entro la fine del mese di novembre era già chiaro ai più. Il periodo era d’altronde stato indicato da Bonaccini, ben prima delle sue dimissioni presentate venerdì scorso per andare a occupare lo scranno di europarlamentare a Bruxelles. Un’indicazione tra l’altro ben accolta dalle opposizioni – il centrodestra – che, al netto della campagna elettorale per le elezioni europee, hanno sempre lasciato intendere di considerare ideale il pieno autunno per la chiamata alle urne. Esiste però un timing preciso per fare gli annunci, un tempo insomma nel quale ufficializzare le cose. Chi ha in mano la presidenza della regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, ha enunciato a chiare lettere oggi quello che è l’orizzonte massimo del suo mandato a termine, dopo aver preso il posto di Bonaccini quale sua vice-presidente. Non oltre la prima parte della metà di novembre, le sue parole. Manca l’ufficialità, serve un incontro per la data del voto in Corte d’Appello, poi ci sarà conferenza stampa. Non è sfuggito però che – a proposito di timing – queste parole siano state pronunciate mentre si parlava di alluvione e dunque con a fianco il sindaco del capoluogo più colpito, Michele de Pascale, che da primo cittadino di Ravenna ha già ricevuto l’investitura da parte del Pd per candidarsi allo scranno più alto della Regione sostituendo Bonaccini. E’ la stessa Priolo che parla di staffetta messa in campo con vari incontri – pure con De Pascale – per capire quello che verrà. E il diretto interessato non si nasconde: “se mi dovessi trovare a gestire questa partita sarebbe la partita della vita”, ha detto senza remore. Quale il programma? Prevenzione e contrasto del dissesto idrogeologico, sanità pubblica, innovazione: i primi punti esposti. Insomma: che sia o meno il tempo giusto, Michele De Pascale sente già odore di campagna elettorale.
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