Aumentano i voli al Marconi di Bologna e crescono così i soldi incassati dalla Regione Emilia-Romagna. Si tratta del gettito 2024 dell’Iresa, l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili, applicata all’aeroporto Marconi di Bologna, che l’anno scorso è stato trafficato da 83.264 movimenti complessivi. Nel 2024 dunque l’Iresa ha fruttato poco meno di 1,5 milioni di euro, in crescita rispetto agli 1,1 milioni dell’anno precedente. La Giunta de Pascale, con una delibera approvata la settimana scorsa, ha preso atto della cifra e ha stabilito la ripartizione, come previsto dalla norma, tra i Comuni di Bologna e Calderara di Reno interessati dal rumore dei voli, detratti i costi di riscossione del tributo, che sono 49.000 euro. Le risorse vengono ripartite rispettivamente in quote dell’82% e del 18% tra i due i Comuni, in funzione del numero di residenti nelle aree che rientrano nella zonizzazione acustica aeroportuale. A conti fatti, dunque, al Comune di Bologna vanno 1,18 milioni di euro, mentre al Comune di Calderara vengono destinati 260.000 euro. Le risorse, ricorda la Regione nella delibera, dovranno essere utilizzate “per interventi da realizzare prioritariamente nelle aree ricadenti nel perimetro della zonizzazione acustica eroportuale e, in subordine, nelle aree esterne a tale perimetro in cui il rumore aeroportuale contribuisce in misura prevalente ai livelli di rumore ambientale, per esempio in corrispondenza delle aree sottese alle rotte”.
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