E’ una situazione drammatica, soprattutto perché si sta rivivendo quanto passato nel maggio 2023, nelle stesse zone che allora vennero travolta da un’onda di fango e detriti. E’ un grido d’aiuto disperato quello che lanciano gli agricoltori. Coldiretti parla di centinaia di aziende colpite, di allevamenti isolati causa frane, di migliaia di ettari di terreni di cereali e ortaggi e frutteti finiti sott’acqua. E l’entità dei danni è ancora da calcolare. Come si può immaginare, la fotografia più impietosa di quanto è accaduto riguarda il bolognese e la Romagna: qui – dice l’associazione – si è riproposto un deja-vu dell’alluvione dello scorso anno, con fiumi nuovamente esondati (gli stessi) che hanno causato smottamenti. Dunque, campi allagati e strutture agricole compromesse. Nel Ravennate e nel Faentino, oltre a terreni e frutteti sommersi, l’acqua non ha risparmiato i vigneti dove la vendemmia non era neppure a metà. Ma è la Cia, confederazione italiana agricoltori, che pone maggiormente l’accento sul fatto che sono state colpite dagli eventi meteo le stesse aree già flagellate dall’alluvione 2023: “Stessi luoghi, stesse aziende, medesimi danni”, dice il presidente Stefano Francia. Gli esempi sono eclatanti: a Budrio l’Idice ha rotto poco più a valle rispetto al maggio 2023, a Molinella nella identica porzione dell’argine; in Romagna il fiume Montone ha allagato di nuovo Forlì e Faenza. “Le imprese – tuona la confederazione – chiedono di poter lavorare e i loro terreni non devono essere trattati come ‘casse di espansione’, ma vanno risarciti adeguatamente”. Confagricoltura punta infine il dito contro le mancate manutenzioni: “questi eventi non possono più essere considerati eccezionali e vanno gestiti in modo adeguato, provvedendo in tempi rapidi ad attuare un piano di sistemazione idraulica dei corsi d’acqua che preveda la pulizia degli alvei e la messa in sicurezza delle arginature”, recita una nota. Sono dati Coldiretti a completare il quadro: nel 2024, finora, sono stati oltre 2900 gli eventi estremi che hanno colpito l’Italia, il 10% di quelli registrati sull’intero territorio dell’Unione Europea.
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