Sede al sud “sulla carta” per ottenere crediti fiscali. Due denunce

Redazione

Per avere accesso agli aiuti destinati alle aziende delle regioni più povere del paese, avrebbero trasferito, solo “sulla carta”, la propria sede legale in un comune del sud Italia. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Piacenza, con il coordinamento della Procura della Repubblica, al termine di un’indagine nei confronti di un’azienda del piacentino, hanno denunciato il legale rappresentante ed il direttore tecnico per il reato di indebita compensazione di crediti fiscali inesistenti o non spettanti. Dalle indagini – fanno sapere i finanzieri – sarebbe emersa la totale inesistenza di crediti fiscali del valore di 1 milione di euro, che la società avrebbe ottenuto grazie a un’operazione di acquisto di beni strumentali, fatta rientrare, pur senza averne titolo, nell’ambito dei cosiddetti “investimenti nel Mezzogiorno” a favore di aziende che acquistano beni strumentali nuovi, destinati a strutture operative in Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna e Abruzzo. Ma secondo le indagini l’azienda piacentina – che aveva acquistato un’attrezzatura da oltre 2 milioni di euro – non aveva davvero una sede al sud. La Procura di Piacenza ha allora notificato agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e, a seguito di un controllo fiscale è stato possibile ottenere, in ambito amministrativo, il recupero integrale dei crediti inesistenti dichiarati. Prima di ricevere l’avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate – aggiungono le fiamme gialle – la società ha spontaneamente deciso di avvalersi del ravvedimento operoso, versando nelle casse erariali 150mila euro, importo esattamente corrispondente al credito illecitamente utilizzato in compensazione di altri debiti in sede di dichiarazione.