Bologna. Sportello anti-violenza dell’Alma Mater: 79 casi nel 2024

Redazione

Sono 73 le studentesse che nel 2024 si sono rivolte allo Sportello anti-violenza aperto dall’Università di Bologna in collaborazione con la Casa delle donne. Una su due dichiara di aver subito una violenza sessuale, nella maggior parte dei casi da parte di persone fuori dall’ateneo. Il punto d’ascolto è stato aperto nel 2022, un anno dopo la morte di Emma Pezeno, la studentessa brutalmente uccisa dall’ex compagno, che l’Alma Mater ha ricordato oggi. Un’occasione anche per fare il punto sull’attività dello sportello anti-violenza: centro che lo scorso ha raccolto la richiesta di aiuto 79 persone, nel 2023 si erano rivolte al servizio in 59. Nel 2024, come emerso, la maggior parte degli allarmi è partita da ragazze: in 73 casi sui 79 registrati. Il 97,4% racconta di aver subito violenza psicologica, il 50,6% abusi di carattere sessuale, il 6,4% violenza fisica, l’11,7% violenza economica. Minore è il peso di quest’ultima voce, trattandosi per lo più di giovani donne, senza figli, non conviventi con gli autori delle violenze (che spesso accadono al di fuori di relazioni sentimentali) e dunque non in un rapporto di interdipendenza economica. Le violenze denunciate avvengono nella maggior parte dei casi fuori dall’ambiente universitario, mentre autori ‘interni’ all’Ateneo si segnalano nel 21% delle violenze. La presenza dello sportello, conclude l’università, sta contribuendo all’emersione di un fenomeno che rischiava di rimanere sotto traccia, come dimostrano i numeri in crescita delle persone che chiedono aiuto.

CONSIGLIATI