Stop alle guerre sui dati, facciamo sistema. È chiaro il monito del sindaco di Rimini nei giorni in cui inizia a scaldarsi la stagione turistica. Le statistiche non siano più l’occasione dell’ennesima disfida campanilistica, dice Jamil Sadegholvaad ragionando sui numeri dell’Istat che non poche polemiche innescano tra Comuni, operatori e politica.
“Quasi che la competizione sia tra territori limitrofi e non invece tra distretti, Stati interi o addirittura continenti”, un modo di guardare e leggere i numeri del turismo con “il fiato cortissimo” e che porta “ad approdi sostanzialmente inutili e sbagliati”. Il primo cittadino riminese torna a un anno fa, ai tempi in cui “qualche amministratore veneto” sbandierava lo “storico sorpasso” della località Cavallino, provincia di Venezia, nei confronti di Rimini. Nello specifico il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, gonfiava il petto di fronte ai 6,8 milioni di pernottamenti a Cavallino Treporti, rispetto ai 6,7 di Rimini del 2023. Ma il 2024 segna il controsorpasso, con Rimini a 6,9 milioni e Cavallino a 6,7. E ora, si interroga Sadegholvaad, “ci accontentiamo di sbandierare il primato di Rimini? Oppure cerchiamo finalmente di andare oltre questa competizione basica e un po’ stucchevole, che vale per Cavallino o, una volta al mese, per i Comuni confinanti della provincia di Rimini?”.
Per il numero uno di Palazzo Garampi “il tema non può essere solo e sempre quantitativo”, Rimini “da tempo” punta sulla “qualità della vacanza ed è su questo che bisognerebbe lavorare, non solo come Riviera o Emilia-Romagna ma addirittura tra regioni diverse”. Rimini e Cavallino o Rimini e Firenze, conclude Sadegholvaad, “possono offrire assieme per il Sistema Italia una esperienza straordinaria e unica per il viaggiatore”. Il futuro non si disegna “guardando ai numeri con la lente deformata della propaganda”.