Lepore sul tema aveva mandato la palla a Roma: il mancato accordo sul salario accessorio ai dipendenti del Comune di Bologna dipende dai tagli che il Governo scarica sugli enti locali, paragonando poi l’esecutivo a uno sceriffo di Nottingham che prende ai poveri per dare ai ricchi. Ma il primo cittadino aveva detto pure che Palazzo d’Accursio era in prima linea per una soluzione coi sindacati. Ma evidentemente non è bastato, perchè lo sciopero indetto dalle sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil, e dal sindacato di base Usb, messo una settimana in stand-by proprio dopo le parole concilianti del Sindaco, alla fine si farà. La data confermata è quella del 6 novembre. L’incontro chiarificatore sul salario accessorio in realtà c’è effetivamente stato ieri sera, chiariscono le sigle sindacali: ma dalla Prefettura si è usciti con un nulla di fatto. I rappresentanti dei lavoratori ricordano che il salario accessorio dei dipendenti del Comune di Bologna è fermo dal 2016 e, nonostante ci sia la possibilità di incrementarlo fino al 48%, il Comune ha ipotizzato un aumento di appena il 9%: si tratta mediamente di circa 35 euro lordi al mese a dipendente. I sindacati parlano di soluzione “gravemente insufficiente”. I lavoratori comunali incrocieranno le braccia giovedì prossimo: corteo in mattinata da piazza Liber Paradisus a piazza Maggiore.
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